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12 commenti su “Sono in crisi (e l’archinoia non c’entra)”

  1. Forse sei mesi per lasciare un commento sono troppi, perché in sei mesi potrebbero cambiare tante cose, ma ho scoperto solo oggi questo sito. E poi credo che alcuni argomenti non abbiano date di scadenza.
    Non voglio scrivere testimonianze personali, ma ti ringrazio per aver scritto la tua, così simile alla mia.
    Una cosa però te la voglio dire: a breve finirò Architettura e so già che la cosa importante è scegliersi un team. Magari composto da sprovveduti, un po’ ingenui e provinciali, non è rilevante. Fondamentale sarà non il lavoro ma tutto il contorno, le somiglianze con chi si lavora – e si vive.
    Io, da semplice ventiseienne, lavorerei anche 10 ore al giorno per (e con) una come te, così – apparentemente – fuori da certe dinamiche che con l’Architettura c’entrano zero (eppure vi si sono sostituite).
    Coraggio. Lo dico a me per dirlo a te e a tutti quelli fuori dal tempo (sempre apparentemente). Ad maiora 🙂

    1. Ciao Marlon, io ci ho messo sei mesi a rispondere, quindi direi che siamo pari 🙂
      A parte gli scherzi, mi spiace molto di essermi persa un commento così bello: ti ringrazio per quello che mi hai scritto. Lavorare con persone come te, così piene di entusiasmo, fa davvero bene al morale di un gruppo di lavoro. A volte il team lo si può scegliere, a volte no: ma è importante in ogni caso dare il massimo per lavorare bene insieme perché il nostro non è un lavoro che si fa da soli, mai.
      E chissà che nel frattempo tu ti sia laureato e abbia iniziato questa avventura…

  2. Cara Marta, anche io mi sono imbattuta quasi per caso nel tuo blog ( quasi … perchè il caso non esiste), e condivido tutto quanto esposto dalle colleghe qui sopra, così come mi sento toccata e presa in causa in molte delle tue riflessioni. Sono incapace di avvicinarmi all’altrui dolore, temo di dire solo sciocchezze o banalità, ma ti dico certamente che sei fortissima! scrivi divinamente e son certa tu sia parecchio in gamba nel tuo lavoro. Tutti abbiamo perso la bussola in questo periodo storico. Forse solo mettersi a studiare psichiatria può dare certezze lavorative per il futuro … ecco, infatti non so più come concludere questo mio messaggio, nè tanto bene perchè ho cominciato a scrivere, forse mi hai talmente coinvolta con quel coltello che ha riaperto la ferita del volevo viaggiare per mestiere, fotografare, l’ Africa …
    Ok, risvegiata da “gentile cliente, Tim per migliorare la qualità …” , volevo inerpicarmi sui sentieri del “non è mai troppo tardi” ma ti saluto e ti abbraccio, anche perchè ho mille cose da fare ed è tardissimo!
    Se passi da Bergamo e ti va di contattarmi possiamo berci un caffè.
    Elisabetta

    1. Grazie mille a te di essere passata di qui e di avere avuto la voglia di lasciare un commento, Elisabetta. Credo che la mia sia una situazione comune a tanti che fanno il nostro lavoro, e non solo, e forse per questo empatizziamo così tanto 🙂 Sul “non è mai troppo tardi” ci continuo a sperare, anche se – in questo particolare momento – non ne sono più così sicura. E per quel caffè, chissà! A presto

  3. Carissima,
    ho letto per caso questo post e a ruota ho letto tutto il tuo blog, tutto d’un fiato in pochi giorni. Coraggio, lo sconforto fa aggrovigliare fra loro tante questioni che alla fine diventano un gomitolo gigante inestricabile. Prova a non pensare a tutte, tutte in una volta, ma considerarle una alla volta in momenti diversi e lontani fra loro aiuta ad alleggerire il peso dei pensieri.
    Anche io 37, anche io architetta colpita dall’archinoia, mi sono ritrovata in tantissime tue considerazioni e il tuo blog per me, in questo momento, è stata una luce in fondo al tunnel! C’è speranza!
    Un abbraccio

    1. Ciao Rita, ti ringrazio tantissimo per le tue parole, mi fa piacere sapere di non essere sola e mi fa altrettanto piacere sapere che con questo blog riesco ad essere vicina a qualcuno. Ti abbraccio!

  4. Ciau smarty. ho appena incontrato piero e mi ha detto che avevi scritto un bellissimo post. Grazie per come scrivi… riesci sempre descrivere come ci sentiamo un po’ anche noi. Ti abbraccio. Ma vediamoci presto. Anche solo per una maschera di bellezza. che alla nostra età ci vuole!

    1. Grazie, Chiara <3
      Preferirei che ci vedessimo con davanti un bicchiere di vino, che della maschera di bellezza chi se ne frega 🙂

  5. Ti abbraccio anch’io, anch’io ho 60 anni, è la mia non è solo una sensazione, ho lavorato/collaborato negli ” ultimi ” 26 anni con uno studio che ha definitivamente chiuso senza lasciarmi nessuna eredità , mi è rimasto solamente il regalo della Fornero, alla mia età nessuno ti considera e non puoi più fare alcun tipo di promozione senza sembrare ridicola. Non sono sicuramente in grado di adeguarmi al nuovo che avanza e tutto il mio bagaglio di esperienza non se lo fila nessuno. Io non so più come sbarcare il lunario , ma tu sei ancora in tempo per salvarti : cambia professione!!

    1. Grazie mille, Cinzia, dell’abbraccio e del consiglio.
      E non abbatterti, sono certa che con l’esperienza accumulata tu non possa assolutamente sembrare ridicola. Forza!

  6. Cara, ti dico solo una cosa: ti abbraccio.
    Anzi, te ne dico un’altra: la sensazione che descrivi nella seconda parte del post la sto più o meno provando anch’io, però io ho 60 anni e la Fornero mi ha ringiovanito di 7 con un tratto di penna…

    1. Grazie mille Isabella, l’abbraccio me lo prendo tutto.
      Ti sono vicina perché inizio già a comprendere la tua situazione!

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